Nella contiguità di genere tra la fiaba, la favola classica grecolatina e le modalità di trasmissione orale degli antichi racconti popolari non sarebbe azzardato collocare – in virtù di un carattere dichiaratamente fiabesco o piuttosto per l’esercizio di alcune delle funzioni morfologiche della fiaba, secondo la celebre catalogazione di Vladimir Propp – anche le trasposizioni letterarie della “Commedia” di Dante Alighieri, stampate in Italia a partire dalla seconda metà del secolo scorso fino ai giorni nostri: sia che si tratti di adattamenti linguistici calcati sull’originale – cioè resi in una lingua ‘attualizzante’ e considerevolmente ridotti nella misura rispetto al testo di partenza – sia che esse si presentino come riscritture illustr...